Il problema delle alluvioni dell’Arno era ben noto sin dall’antichità, e persino Leonardo da Vinci studiava progetti per la regimazione del fiume con sistemi di chiuse e canali. “Quest’Arno allaga – scriveva il maestro riferendosi al pericolo delle alluvioni – perché non sgombera le sue acque con quella prestezza che il Val d’Arno di sopra le mette”. L’ultima alluvione del 1966 provocò ingenti danni anche alla città pisana, soprattutto con il crollo, alcuni giorni dopo l’ondata di piena, dello storico ponte Solferino, e del lungarno Pacinotti. Fortunatamente il ponte non crollò subito, cosa che, con l’abbattersi delle macerie sul fiume in piena, avrebbe senz’altro causato l’immediato straripamento dell’Arno in tutta la zona della Cittadella e magari addirittura fino alla Torre, come era in effetti già avvenuto con l’alluvione del 44.