Non è per fare campanilismo, ma nell’inverno del 1827 quando Giacomo Leopardi ebbe l’occasione di soggiornare a Pisa, in una lettera alla sorella Paolina si espresse così:
L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze: questo lung’Arno è uno spettacolo così bello, così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente che innamora: non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma: e veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta. Vi si passeggia poi nell’inverno con gran piacere, perché v’è quasi sempre un’aria di primavera: sicché in certe ore del giorno quella contrada è piena di mondo, piena di carrozze e di pedoni: vi si sentono parlare dieci o venti lingue, vi brilla un sole bellissimo tra le dorature dei caffè, nelle botteghe piene di galanterie, e nelle invetriate di palazzi e delle case, tutte di bella architettura.
Il palazzo dove visse Giacomo esiste ancora, ed è commemorato da una targa apposta sulla facciata, in via della Faggiola.